Progetto della monografia retrospettiva sull’artista e graphic design Michele Provinciali.
L’ISIA di Urbino inaugura la serie Maestri del Design con la monografia dedicata a Michele Provinciali e edita dall’Editore Gangemi. Il volume, curato da Antonio Motolese-Lazzàro, Bruno Bandini e Franz Ramberti, ripercorre la vicenda di Provinciali, professionale, didattica e artistica, dagli anni della formazione a quelli della maturità.
“… (anni della maturità) che trovano Provinciali impegnato in una riflessione estetica, progettuale e morale, sulle ‘cose’ che ci circondano, in una inesausta ricerca dei ready-made (tappini di bibite, gessetti colorati consumati, saponette usate, biglietti obliterati, medaglie, medagliette…) intesi come oggetti che hanno subito, con l’uso, una trasformazione ‘semantica’ che ne ha rivelato e evidenziato una natura funzionale e visiva affatto diversa e che, proprio per questo, devono essere rivisitati nel ‘senso’ e ricontestualizzati, magari operando un vero e proprio ‘corto circuito’ narrativo.”
Poeta e intellettuale della grafica Michele Provinciali, progettista che viene dal sistema e si situa in un’asistematicità completa, attento alla memoria e alla rivisitazione della memoria, antitesi di quell’insegnamento rigorosamente inteso e praticato che aveva caratterizzato la vicenda urbinate di Albe Steiner.
Non sarà quindi un caso che il miglior allievo di Michele Provinciali all’ISIA di Urbino sia stato anche il miglior allievo di Albe Steiner, che di quello e di questo riuscì a tradurre in grande sintesi le lezioni: parliamo naturalmente di Massimo Dolcini, altro ‘maestro urbinate’, della generazione seguente, di cui si aspetta con impazienza la ricognizione e sistemazione definitiva dell’opera.
Ma tornando a Provinciali, il bel libro di Gangemi ci propone una sequenza di immagini che tracciano esemplarmente le vie del suo rigore e della sua curiosità, il suo saper vedere oltre e al di là della progettazione e degli oggetti. Come scrive Bruno Bandini nell’introduzione “… oggetti d’uso, oggetti che paiono rifiutati dalla storia se non come testimonianza di un trascorso che li ha – per un attimo – umanizzati, diventano immagine grafica, segni della composizione e, contemporaneamente, memoria.”
Michele Provinciali, a cura di Bruno Bandini, Antonio Motolese-Lazzàro, Franz Ramberti, ISIA di Urbino, Gangemi Editore.